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Alta Visibilita'. Abbigliamento da Lavoro

"Tutti coloro che operano in prossimità della delimitazione di un cantiere o che comunque sono esposti al traffico dei veicoli nello svolgimento della loro abituale attività lavorativa,
anche breve, dovranno utilizzare i capi di vestiario di CLASSE 2 e di CLASSE 3".

Così dispone la normativa vigente in tema di ALTA VISIBILITA'. In particolare, la In particolare, la NORMA EN741 sull'abbigliamento segnaletico ad alta visibilità, specifica le caratteristiche che DEVONO avere i capi di abbigliamento che hanno lo scopo di SEGNALARE VISIVAMENTE la presenza dell'utilizzatore al fine di individuarlo bene in condizioni pericolose, in tutte le CONDIZIONI di LUMINOSITA' CONDIZIONI di LUMINOSITA' di giorno e di notte alla luce dei fari.

Gli indumenti ad ALTA VISIBILITA' sono raggruppati in 3 classi, a seconda del livello di PROTEZIONE che assicurano. Ad ogni CLASSE corrisponde una superficie crescente di materia FLUORESCENTE (visibile di giorno) e RETRORIFLETTENTE (visibile di notte).

I materiali RETRORIFLETTENTI sono classificati in 2 LIVELLI di RETRORIFLESSIONE; la CLASSE 2 assicura la MIGLIORE SEGNALAZIONE VISIVA, la CLASSE 1 quella STANDARD.

 

 

 

EN471 - ABBIGLIAMENTO SEGNALETICO AD ALTA VISIBILITA'.

Classe della SUPERFICIE del materiale ( da 0 a 3 ).
Indica la CLASSE del materiale VISIBILE RETRORIFLETTENTE e FLUORESCENTE.

Classe del materiale RIFLETTENTE ( da 0 a 2 ).
Indica la CLASSE del materiale RETRORIFLETTENTE in funzione del suo coefficiente di RETRORIFLESSIONE.

La DIRETTIVA rivolta all'utilizzatore definisce la RESPONSABILITA' del datore di lavoro che DEVE RIDURRE IL RISCHIO A MONTE, prima di prendere in considerazione l'uso di un DPI (Dispositivo di Protezione Individuale). In questo secondo caso, i datori di lavoro devono procedere ad una VALUTAZIONE del rischio, assicurarsi che il DPI sia conforme alla regolamentazione e verificare che sia utilizzato nel modo d'uso previsto.

Il mancato rispetto di queste prescrizioni e passibile diSANZIONI.

La direttiva rivolta al fabbricante definisce 3 tipi di DPI per 3 tipi di RISCHI, a cui sono associate 3 procedure di CERTIFICAZIONI.

Per i DPI di 1^ categoria, il responsabile dell'IMMISSIONE sul MERCATO procede ad una autocertificazione e dichiara sotto la propria responsabilità che il DPI è conforme alle REGOLE TECNICHE che lo riguardano.

Per quel che concerne il DPI di 3^ categoria, l'esame di tipo ce è completato da procedure di CONTROLLO della FABBRICAZIONE (sistema cedi controllo qualità del prodotto finito o sistema cedi assicurazione della qualità sulla produzione).

Per i categoria, l'esame di tipo ce è completato da procedure di CONTROLLO della FABBRICAZIONE (sistema ce di controllo qualità del prodotto finito o sistema ce di assicurazione della qualità sulla produzione).

Per i DPI di 2^ categoria, il responsabile dell'IMMISSIONE sul MERCATO presenta una domanda di CERTIFICAZIONE ce ad un organismo notificato, che procede ad una serie di prove e all'esame della relazione tecnica. Se i risultati sono POSITIVI, illaboratorio rilascia una CERTIFICAZIONE ce ed il responsabile dll'immissione sul mercato appone sul DPI il marchioce regolamentare.

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